Capillaroscopia
La videocapillaroscopia è la tecnica di elezione per lo studio "in vivo", sia in senso morfologico che emodinamico, del microcircolo, ovvero di quel settore della circolazione che comprende i vasi che collegano la parte più distale delle arterie con la parte più distale delle vene. L'esame, non invasivo e ottimamente tollerato, viene eseguito mediante un videocapillaroscopio, ultima evoluzione delle precedenti metodiche di esplorazione del microcircolo che hanno spaziato dalla semplice lente di ingrandimento all'utilizzo dello stereo microscopio. La versatilità di questa apparecchiatura, la facilità di impiego delle nuove sonde a contatto, la digitalizzazione delle immagini, hanno consentito una progressiva affermazione di questa metodica. L'esame viene eseguito a livello della cute periungueale delle dita delle mani con il paziente posto in posizione seduta, con le mani appoggiate su di un tavolo di lavoro. Il medico esaminatore, dopo avere posto dell'olio spesso (in genere olio di cedro) sulle dita del paziente, esplora, mediante la sonda, la cute periungueale, esercitando un lieve contatto sulla stessa e ottenendo sequenze di immagini; tra queste vengono memorizzate le più significative che verranno, successivamente, analizzate. Il referto viene consegnato al paziente alla conclusione dell'esame.
A partire dalla prima metà del XX secolo l'importanza dell'impegno vascolare nelle malattie reumatiche fu oggetto di numerose ricerche; negli ultimi decenni gli studi in tale direzione si sono intensificati, anche grazie al supporto delle nuove tecnologie sopramenzionate; attualmente sono codificate alterazioni del microcircolo presenti in diverse malattie reumatiche, in particolare nel gruppo delle connettiviti.
Nell'ambito di queste malattie la capillaroscopia può contribuire ad una conferma diagnostica e consentire una valutazione prognostica (in particolare nella sclerosi sistemica ) e un follow up.
La capillaroscopia è inoltre indagine fondamentale per la differenziazione del fenomeno di Raynaud in FR primitivo e FR secondario.
Il FR rappresenta una sindrome vasospastica periferica contraddistinta da alterazione episodica del colore delle dita delle mani e/o dei piedi, in risposta ad uno stress fisico (esposizione al freddo) o emotivo, accompagnato a sensazione di intorpidimento, formicolio, talvolta dolore. E' piuttosto frequente, avendone diversi studi epidemiologici documentato un’ incidenza nella popolazione generale di circa il 3% con maggior interessamento per il sesso femminile in età compresa tra la seconda e quinta decade di vita. In entrambi i sessi può essere definito primitivo quando rappresenta l’unica manifestazione clinica accusata dal paziente: in questo caso più che una vera malattia può essere considerato una manifestazione caratterizzata da una sintomatologia più o meno fastidiosa ma normalmente esente da evolutivita’ e complicanze, oppure secondario quando è associato ad una malattia come accade, per esempio, in alcune connettiviti .
Nel caso in cui venga riscontrato un quadro capillaroscopico patologico il paziente sarà ulteriormente indagato e seguito nel tempo.